Come ti possiamo aiutare?

Il Comitato degli Italiani all’Estero è a disposizione per offrire ascolto, informazioni e orientamento a tutti i connazionali che necessitino di aiuto.
Contattaci, saremo felici di risponderti.

Intervista a Patrizia Tomei, Presidente del CoAsIt (Comité d’Assistance aux Italiens) di Nantes

  • Gentile Presidente, ci racconti in breve del suo percorso: come è arrivata in Francia, la sua professione, etc.

La mia famiglia è emigrata in Canada negli anni ’60. Mio padre è voluto tornare in Europa per avvicinarsi all’Italia. Ci siamo fermati in Francia, dove ha trovato lavoro. Ai miei 18 anni ho voluto anch’io scoprire il mio paese d’origine e sono andata a vivere a Torino per alcuni anni. Alla fine sono tornata in Francia per motivi economici, nel 1984, e appunto a Nantes.

  • Qual è della storia del CoAsIt di Nantes? Come nasce, quali sono le sue missioni ed obiettivi?

Il CoAsIt (Comité d’Assistance aux Italiens) nasce nel 1959 a Nantes ed è direttamente collegato al Consolato Generale d’Italia a Parigi: il Presidente dell’associazione fa il collegamento con il Consolato ed aiuta i connazionali a sbrigare le pratiche amministrative. All’epoca non c’era Internet: era il Corrispondente Consolare che dava le informazioni e recepiva alcune pratiche. Con Internet ormai molto si fa online, ma non è facile per certi connazionali capire il linguaggio della amministrazione. All’epoca il CoAsIt aiutava i nuovi italiani che volevano sistemarsi a Nantes. Arrivavano delle famiglie intere da tutte le parti d’Italia, ad esempio la famiglia Cattoni, muratori lombardi, che hanno fondato una dittà di costruzione che esiste ancora oggi. C’era molta solidarietà. Si davano anche corsi di francese per chi arrivava.

  • In qualità di Presidente dell’associazione, che tipo di attività sviluppa attualmente per la comunità degli italiani e italo discendenti residenti a Nantes e dintorni?

Oggi il CoAsIt esce dalla crisi post Covid: i giovani italiani che arrivano a Nantes si « incontrano » via i social media. Siamo un piccolo gruppetto di persone, non più tanto giovani, che fanno andare avanti l’associazione. Organizziamo la Festa della Befana che permette di fare incontrare le generazioni e di trasmettere ai più piccoli la tradizione. È un momento forte di scambio e di incontro. Abbiamo anche un gruppo di lettura delle Nonne una volta al mese, per i più piccoli. Abbiamo organizzato un gruppo di aiuto per le persone che vengono per trapianti a Nantes: città che ospita una “banca” europea di organi per il trapianto, ed è specializzata nel trapianto di polmoni e non solo. Quando arrivano i pazienti che devono sottomettersi alle operazioni, noi li accogliamo con la nostra presenza e la nostra capacità di tradurre i vari colloqui con i medici. È molto impegnativo perché devono rimanere 1-2 anni dopo l’intervento in una città totalmente sconosciuta… Attualmente è arrivata una giovane siciliana accompagnata dai suoi. Vorremmo organizzare delle giornate di missione consolare regolarmente, come quest’anno, per poter avvicinare l’amministrazione alla sua comunità.

  • Quali sono i vostri interlocutori istituzionali e associativi sul territorio?

Fino ad ora non abbiamo avuto nessun aiuto e nessuna sovvenzione. Ci stiamo avvicinando al Comites di Parigi grazie al Consolato Generale di Parigi. Cerchiamo di incontrare le associazioni parigine (ACLI…) che ci potrebbero aiutare nell’ambito medico per esempio. Siamo in contatto con il CCFI (Centre Culturel Franco Italien) di Nantes che ci presta i propri locali per i nostri incontri. Il CCFI, associazione culturale, si rivolge di più ai francesi amanti dell’Italia con conferenze, mostre e corsi d’italiano. Tutte le nostre attività sono gratuite. Riusciamo a stare “a galla” grazie ai conti della Tombola della Befana! Non abbiamo una sede fisica: per le riunioni, ci incontriamo a casa dell’uno o l’altro, oppure si fa in visio. Come detto prima, il CCFI ci accoglie nei suoi locali per la Befana e le Letture delle Nonne.

  • Ci racconti della comunità: da chi è costituita? Quanti e quali connazionali coinvolge?

Le vecchie generazioni ormai sono assorbite dalla società francese e i loro figli sono ormai francesi, anche se partecipano ancora alla festa della Befana. L’altra fascia è quella dei trentenni che arrivano con la speranza di trovare un lavoro: e ce ne sono tanti!

Si possono individuare attraverso Facebook dove chiedono consigli per l’alloggio, le scuole per i bimbi, i quartieri dove abitaere ma spesso non sono iscritti all’A.I.R.E quindi non sappiamo quanti siano. Sono rappresentate tutte le classi sociali e tutti i tipi di lavoro. Il nostro gruppo è costituito da persone che sono a Nantes da anni, con figli grandi ormai sistemati in Francia; ci sono anche quelli arrivati da poco, in pensione, per avvicinarsi ai loro figli arrivati a Nantes anni fa. Siamo un po’ meno di 10 persone per il momento e abbiamo in comune la volontà di portare avanti l’associazione CoAsIt.

  • Se un connazionale volesse entrare in contatto con il CoAsIt Nantes, come può contattare l’associazione?

Per contattarci c’è la mail coasit@laposte.net e il mio telefono personale: 0033619427961. Il sito non è aggiornato, siamo in attesa di un supporto tecnico.